martedì 5 febbraio 2019

Leilani Gaugin Rosenthal 

Seduta al bar, bevendo un cappuccino con latte di soia, mi sono resa conto che erano le dodici e mezza e che stavo rompendo una delle regole italiane: quella di non bere un cappuccino dopo mezzogiorno. Negli Stati Uniti, non ci sono delle regole così radicate nella cultura. Ma da piccola sono stata esposta alla cultura francese: ho imparato come si deve degustare il vino, che l’insalata si mangia col formaggio dopo il secondo e prima del dolce, e che l’estate e per i banchetti fra familia e amici. Quindi pensavo di aver una buona idea di come si deve mangiare in Italia. Ma non è la stessa cosa. Infatti, la cosa che mi ha sorpreso di più in Italia è l’abbondanza di regole riguardo al cibo. In Italia, il cibo è quasi come una religione!

Il bar non era pieno, e la ragazza lavorando al bar mi sembrava amabile. Quindi le ho chiesto se ordinare un cappuccino dopo mezzogiorno è veramente un sacrilegio in Italia. Lei si è messa a ridere e mi ha risposto che oggi, la regola non è seguita da tutti. Lei, per esempio, beve un cappuccino il pomeriggio se fa molto freddo e vuole qualcosa per riscaldarsi. Ma in generale, segue la regola. 

Ho deciso di farle altre domande per avere un’idea più completa di come il cibo italiano è considerato dai giovani italiani. Ho imparato che alcuni degli stereotipi sugli italiani sono veri. Per esempio, lei ha una mamma che si occupa di cucinare, mangia la pasta almeno una volta al giorno, e mangia il pranzo della domenica in familia. Ma molte cose stanno cambiando. I giovani non vanno a fare la spesa nei mercati. Invece preferiscono andare al Conad o Carrefour. E i grandi pasti italiani, con la nonna che ti fa mangiare fino ad esplodere e i venti cugini confusionari? “Stereotipo,” mi dice lei. “Non è sempre così. Abbiamo quei banchetti ‘all’italiana’ come dici, ma sono occasioni speciali. Nel sud forse è più così, ma nel nord la tendenza è verso le famiglie più piccole.”


Nonostante, il cibo per l’italiano è importantissimo. Anche per il francese. Ma per l’americano, tradizionalmente, il cibo è carburante, energia pura che si consuma di manera veloce per poter continuare con il lavoro. L’italiano ama il cibo e riconosce che è un semplice piacere della vita che si deve godere. Questa filosofia è stata esportata verso gli Stati Uniti e, lentamente, è stata cambiando la cultura del cibo. Adesso si può mangiare alla manera “slow food” nelle grande città come Los Angeles e New York. Ma il cibo italiano negli Stati Uniti non sarà mai tanto buono, neanche tanto un’esperienza culturale come in Italia.

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